Benvenuti in Africa alla russa!

Mosca sotto lo smog

E’ arrivato il mese d’agosto e il tempo russo continua a terrorizzare la gente: +40!! Magari Dio ha deciso di organizzare il nuovo deserto sul territorio russo. Ormai da 1 mese e mezzo non si vede la pioggia: il sole, con le temperature +40 che ormai si sentono come a casa loro, la gente muore di caldo, e poi tutto questo gran calore ha provocato tanti incendi. Ieri a Mosca non si respirava dalla puzza di bruciato che c’era nell’aria. Ci sono rimaste solo due soluzioni: morire dentro casa con le finestre chiuse per l’assenza d’aria fresca o morire lo stesso ma con le finestre aperte respirando quella puzza pazzesca.
Benvenuti in Africa alla russa!

Ogni giorno ho…

Ogni giorno ho…
Ogni giorno ho un sacco da fare 🙂 Con queste parole comincia ogni mia giornata. Essere sempre impegnata, secondo me, e’ un buon segno. Così ti senti viva. Così ti senti una parte di questa vita in cui tu partecipi ogni giorno.

E’ un dispiacere…
E’ un dispiacere, leggendo ogni giorno una rivista elettronica, notare che ci sono sempre un sacco di notizie che cominciano con la parola “ucciso”. Che c’e’? Anche le riviste del vostro paese sono piene delle parole uccidere, morire, esplodere, sparare?

Le lezioni d’italiano…
Per le lezioni d’italiano ieri ho acquistato 2 nuovi manuali della lingua italiana. Direi che tra numerosi manuali italiani quelli di Alma Edizione sono belli. Ce ne sono di più e meno buoni, ma insomma questi sono ben organizzati e pieni di esercizi interessanti. Domani alla lezione d’italiano avremo qualcosa di nuovo da fare con la mia allieva.

Come testo per il dettato di domani ho scelto «Novecento». Mi sono messa a cercare un pezzo letterario per la mia allieva e non sono più riuscita a smettere di rileggere questo monologo teatrale di Baricco. E’ sempre bello! Era bello 5 anni fa, quando l’ho letto per la prima volta in italiano ed lo trovo stupendo anche oggi. Solo che oggi l’ho letto con pochissime parole sconosciute per me.

La lettura in italiano…
La lettura in italiano mi accompagna ogni giorno.In questi giorni faccio lo sforzo di finire di leggere l’ultimo libro di Fabio Volo. Perché lo sforzo? Perché devo finire di leggerlo per principio. Non mi piace lasciare i libri a meta’. Lo faccio solo quando la lettura e’ quasi insopportabile. Per il resto e’ sempre un buon esercizio per la lingua italiana.

Il post su Vladimir Spivakov….
Il post su Vladimir Spivakov e’ quello che ormai da giorni non riesco a terminare. L’ispirazione e’ qui vicina ma non riesco ad acchiapparla 🙂
Forse di pensieri ce ne sono troppi e non posso concentrarmi per scrivere qualcosa di interessante e non troppo lungo e noioso su questo grande musicista russo.

Via….. per riuscire a terminare tutto entro stasera 😉

Due semplici domande da una russa agli italiani.

Italia, Toscana

Rispondete per favore a due semplici domande. Ma vi prego di essere sinceri e diretti al massimo. Vi giuro che non mi offendo per nessuna risposta poco piacevole 🙂

Allora, la prima domanda e’:

“Potete descrivere i russi in vacanza in Italia? Come sono dal vostro punto di vista? Quelli che vedete in Italia e quelli che conoscete magari di persona”.

La seconda domanda e’:

“Potete descrivere gli italiani in vacanza all’Estero?”

Grazie per la collaborazione ;-))

Un pensiero di oggi.

Poco fa stavo guardando una intervista. Il tema era: » Il comportamento poco piacevole dei russi all’estero».
Tutte le persone che partecipavano in quella discussione erano russi. E quasi tutti dicevano quanto gli spiaceva se li vedevano come russi all’estero, che preferivano alloggiare negli hotel dove non c’erano i loro compatrioti, che i russi sono …. e bla bla bla tutto negativo…
Stavo guardando e pensavo: » Come mai noi russi parliamo del comportamento di CERTI russi (non tutti sono così) all’estero, facciamo delle critiche e non parliamo proprio di una cosa fondamentale, che e’ la più importante in tutta questa discussione: la educazione»!
D’accordo che molti russi all’estero si comportano vergognosamente. Sono d’accordo con quelli che preferiscono non stare con gli stessi compatrioti nello stesso albergo. Sono d’accordo che a volte viene in mente anche a me di far finta di non essere russa. Vedo anch’io in Italia un certo tipo di russi che fanno brutta pubblicità alla loro nazione ed al loro paese, ma forse non ne vedo tanti perché in Italia mi trovo sempre tra gli italiani.
Tutte queste storie con i protagonisti russi di Forte dei Marmi, dei russi in Calabria ect non ci fanno una bella pubblicità, ma guardate… Sono solo i russi che si permettono di questo tipo di «riposo all’estero» ? Credo di no. Quante volte ho visto dei tedeschi o degli inglesi che combinavano le stesse brutte figure in Italia.
Ed ora mi chiedo e mi rispondo. Credo non sia questione di nazionalità. E’ solo questione di poca educazione.

E voi, che ne dite?

Le lingue.

E’ arrivato il mese di giugno e a Mosca ormai da 2 mesi fa caldo. Il clima e’ cambiato di sicuro. Credo che un giorno gli italiani verranno in Russia per prendere il sole ed il caldo. Chi lo sa’ 🙂
Fa veramente caldo in questi giorni ed io sinceramente non so di cosa scrivere nel mio diario.
Sto cercando un insegnante di lingua francese! La possibilità di leggere certi autori e guardare i film amati nella versione originale mi attrae tanto!
Studiando da molti anni la lingua italiana, ho trovato per me stessa il modo migliore per imparare le lingue.
La ricetta e’ semplice:

— coltivare in sé una grande curiosità per il paese di cui vuoi imparare la lingua
— provare infinito amore e passione per la cultura di questo paese.

Penso che questi due ingredienti siano sufficienti per imparare ogni lingua con i migliori risultati.
Quest’anno in Russia e’ chiamato l’anno della Francia in Russia. Si organizzano molti eventi culturali, mostre, concerti, festival.
Questi scambi culturali aiutano conoscere un pochino meglio gli altri paesi e la loro cultura….

Per oggi l’ispirazione e’ finita 🙂

Oggi leggendo Volo…

Fabio Volo

Sto leggendo l’ultimo libro di Fabio Volo «Il tempo che vorrei». Chi lo sa perché me lo sono comprato qualche mese fa in un Autogrill italiano. Credo sia stata la curiosità. Avevo dimenticato che un anno fa, quando ho finito di leggere il suo «Un posto nel mondo», mi sono detta: basta con Volo. Invece ora leggo ancora un suo libro.
Potrebbe essere un effetto di grande curiosità per tanti autori italiani. Ma nel mio caso credo che sia stato un buco nero nella memoria.
Ricordo la prima sensazione dei libri di Volo. Come straniera che impara la lingua italiana, li avevo trovati molto semplici ed interessanti. Quando impari una lingua straniera, cerchi di leggere di più in questa lingua. Aiuta molto ad imparare velocemente ed arricchire la lingua studiata. Allora Volo l’avevo trovato proprio eccezionale per il mio studio della lingua italiana. Mica era noioso o poco interessante! Infatti i suoi libri li «mangiavo» ed aspettavo i suoi prossimi romanzi.
Ma oggi mi e’ tornato in mente quel pensiero di un anno fa, e ho capito con estrema chiarezza che, quello che leggo ne «Il tempo che vorrei», l’ho già letto negli altri suoi libri. A me e’ sembrato ripetitivo. Conosce certamente molti nomi di grandi musicisti, e’ ben preparato con i nomi dei libri e degli scrittori, e certamente conosce bene New York e chissà quante altre cose ancora. Ma questo basta per diventare scrittore? Penso di no. Era bello leggerlo all’inizio della sua corriera letteraria e magari avrei dovuto smettere con questa lettura già un anno fa, invece…
Ma ora finisco di leggere «Il tempo che vorrei» proprio per principio e chiudo per me questo capitolo intitolato «scrittore italiano Fabio Volo», anche se e’ molto bravo e mi e’ molto simpatico per quello che fa sia come attore che come conduttore.

In Italia: una cena a Torino.

Torino

A volte penso che la fantasia degli italiani non abbia fine. Qualche giorno fa abbiamo cenato in un famoso ristorante storico in piazza Vittorio Veneto a Torino. Era la prima serata calda dopo i numerosi giorni freschi che hanno caratterizzato la penisola italiana negli ultimi tempi. Bella serata in compagnia dei nostri carissimi amici torinesi. Moltissima gente era a cena fuori e di tanto in tanto si avvicinavano persone che suonavano qualche strumento musicale. Certi erano veramente bravi ed invece altri erano veri dilettanti. All’improvviso la nostra amica ha cominciato a ridere dicendomi : » Ma guarda questo signore, mi fa ridere solo a vederlo». Mi sono girata ed ho visto un signore con il cartello sul petto: » Vendo barzellette».

Era per la prima volta che nelle vie italiane ho visto un signore che cercava di guadagnare in questo modo originale. Dopo qualche secondo un signore alla tavola vicina gli ha pagato 5 euro e ha ascoltato una barzelletta da quel sagace venditore di storielle grottesche.

La Russia di cotonina.

la cotonina russa

La Russia di cotonina e’ il titolo di una mostra di un museo di Mosca che abbiamo visitato domenica scorsa. L’esposizione presenta le cotonine russe dal Seicento all’inizio del Novecento, gli abbozzi delle immagini per i tessuti ed i costumi del Ottocento. Una collezione così’ grande e completa di cotonine russe la espongono per la prima volta.
Le manifatture più famose si trovavano nelle città’ più antiche: Ivanovo, San Pietroburgo, Mosca, nei governatorati di Mosca e di Vladimir. La produzione delle fabbriche russe era bella e poco costosa ed ebbe subito successo sia in Russia che all’estero. Grazie all’immagine originale le cotonine russe sono diventate molto famose anche negli altri Paesi.
Negli anni ’20 — ’30 del Novecento hanno cominciato a produrre le cotonine con le immagini della propaganda sovietica.
In due parole posso dire che e’ una mostra fantastica! Le cotonine di diverse epoche, con diverse immagini (una più bella dell’altra) sono veri tesori russi!
La cultura russa e’ molto vasta e mi affascina sempre vedere quanto e’ geniale la gente russa, quante arti popolari esistono sul grande territorio russo. E’ un vero peccato che diverse tradizioni si siano perse e la produzione delle cotonine e’ una tra quelle che ora ci mancano.
Dal mese di novembre questa mostra andrà in giro per il mondo e sarà presentata all’inizio in Francia, poi in Spagna e finalmente in Italia. Non perdete l’occasione di visitare questa mostra unica!
Mi dispiace tanto che gli organizzatori non abbiano preparato i cataloghi! E’ un vero peccato!

Le lettere.

Ogni giorno di mattina controllo la posta sul mio computer e ci trovo sempre tanta corrispondenza. Numerose e-mail aspettano la mia risposta. Le comunicazioni sono diventate comodissime e non devi più aspettare 2 o 3 settimane prima di ricevere la risposta. Ricevi una e-mail, la leggi, rispondi subito e via, dopo qualche secondo la tua risposta e’ dall’altra parte del mondo. Fantastico!
A me mancano quei tempi quando non c’era Internet e scambiavamo solo le lettere. Era bello scrivere una lettera ad un amico e poi aspettare la sua risposta. Ricordo come ogni giorno, prima di aprire la cassetta postale, pensavo: » Forse e’ già arrivata la lettera!» Era una gioia speciale ricevere una lettera, aprirla e leggerla. Peccato che ora poche persone scrivono lettere. Perché aspettare la risposta 3 settimane se basta fare clic e la risposta la trovi nella tua cassetta postale sul computer.
Ricordo mia nonna, che aveva 82 anni e certo non sapeva proprio usare queste nuove tecnologie. Ci scambiavamo le lettere ogni settimana. E lei, proprio come una bambina, controllando ogni giorno la sua cassetta postale desiderava trovarci dentro quella busta da me. La gioia di ricevere le lettere non cambia con il tempo e non dipende dall’eta’. E’ una gioia bella e indimenticabile che prova sia un bambino che un anziano, quando insieme all’altra corrispondenza trova una lettera da qualcuno.
Ora una volta al mese prendo un foglio di carta e scrivo una lettera ad una mia cara amica torinese. Lei e’ una signora anziana che non usa il computer, e noi due come due bambine proviamo quella gioia di tanto tempo fa. Apriamo le nostre cassette della posta e troviamo dentro le lettere: lei una lettera da Mosca ed io una lettera da Torino.

Semplicemente bello!

Dov’e’ finito Ferzan Ozpetek?

Ieri ho guardato «Saturno contro» di Ferzan Ozpetek. Che dire… sembra che certi registi a un certo punto diventino ripetitivi e facciano sempre film uguali a quelli che hanno già fatto. «Le fate ignoranti» e » Saturno contro» sembrano lo stesso film. Cioe’ non si può chiamarli gemelli ma potrei dire che «Saturno contro» e’ una brutta coppia di «Le Fate ignoranti». Non sono una grande esperta del cinema italiano, ma come spettatrice sono rimasta delusa. Avevo la sensazione di vedere gli stessi attori, che recitavano la stessa parte in un altro film dello stesso regista. Sembra che Ozpetek non sappia più che dire…

Ancora un pensierino su Pierfrancesco Favino. Negli utili tempi ho visto almeno 3 film dove recita questo bravissimo attore italiano che a me piace molto, ma… Cominciando da «La sconosciuta» io vedo sempre lo stesso personaggio: un uomo di immensa tristezza che in ogni film mi sembra uguale. Sembra che dal film di Tornatore abbia portato lo stesso personaggio sia ne «L’uomo che ama» che in «Saturno contro». E’ un peccato quando in film diversi un attore non ha più sfumature e sembra mummificato con la stessa faccia e le stesse emozioni. Magari i registi usano il suo talento solo in una direzione e le altre non le vedono. Ma può’ darsi che sia io che ho visto film più o meno dello stesso genere.