Dopo qualche calda giornata oggi ha piovuto.

 

Non direi che mi ha fatto un grande dispiacere l’assenza del sole per un breve periodo. Mi piace sia il sole sia la pioggia. Se di tanto in tanto non piove non crescono la frutta e la verdura 😉

Invece se non c’e il sole la gente italiana va in depressione. Per me va bene tutto. Noi russi siamo abituati alla pioggia d’autunno, al freddo e alla neve d’inverno, al sole e al caldo d’estate e al vento e a tanti giorni senza sole d’autunno.

Allora ieri ha piovuto un pochino e oggi nella pagina centrale di una rivista lucchese ho letto un breve articolo che mi ha fatto sorridere. Cominciava con una sola frase, qualcosa tipo «ieri ha piovuto» e poi c’era scritto questo:
«Le quantita’ di pioggia sono arrivate nell’ordine dei 35 millimetri a Lucca, 40 a Pontetetto, 42 a Vorno, 27 a Mitigliano. Nella Valle del Serchio e in Garfagnana si e’ arrivati a 22 millimetri a Orto di Donna, 26 a Vagli di Sotto, 50 a Fornovolasco, 34 a Fabbriche di Vallico, a 22 a Villa Collemandina, 32 a Gallicano, 42 a Calavorno, 31 a Borgo a Mozzano, 30 al Piaggione.»

Ho subito immaginato un tizio che ieri ha fatto un salto in tutti questi paesi e ha misurato tutta la pioggia caduta a terra vicino a Lucca 😉


 

 

Un’ambulanza lucchese.

Ogni volta che vedo un’ambulanza nelle vie del centro storico di Lucca mi vengono i brividi. Accende una sirena che sentono magari anche a Firenze e va a velocita’ incredible per la zona pedonale vicino a San Michele.

 

Mi faccio una sola domanda: c’e’ proprio bisogno di fare 400 metri a velocita’ pazzesca in zona pedonale, rischiando di investire qualche anziana sorda che magari non sente la sirena e non reagisce presto liberando la strada?

Il bisogno c’e’ sempre ma anche un rischio.


Federica Bosco.

 

«L’amore non fa per me» l’ho letto un paio di anni fa. Mi ha ricordato tanto le pagine della famosa rivista Cosmopolitan. Un paio di mesi fa ho terminato di leggere «Mi piaci da morire» della stessa scrittrice.

Ma lei riscrive sempre lo stesso romanzo cambiando solo il suo nome? 🙂

Fatemi capire, per favore, come stampano tanti dei suoi libri in Italia? E’ questa la letteratura contemporanea?

GRANDIOSO!

Stefano Bollani

Dopo una lunga pausa ho finalmente qualcosa da scrivere!
Siamo appena tornati da un concerto di Stefano Bollani e del suo «Danish trio».
E’ stato GRAN-DI-O-SO!!!!

Ho un solo CD di Bollani, registrato insieme al grande trombettista italiano Enrico Rava. Molti anni fa il mio caro amico italiano Denis mi ha consigliato di ascoltarli e gli sono molto grata per questo. Ho scoperto eccellenti musicisti italiani che suonano il jazz. Devo dire che ho sempre avuto stupendi amici italiani che mi hanno dato tanto e continuano a dare.
Grazie a loro ho scoperto non solo Bollani e Rava ma anche la mia amata Fiorella Mannoia e diversi altri musicisti, artisti, scrittori e registi.
Direi che ho arricchito e approfondito molto la mia conoscenza della cultura italiana, e anche di quella mondiale.

Bollani e’ semplicemente fantastico. Ha un suo modo particolare di suonare questo genere di musica che io trovo affascinante. Ha un grande talento e una tecnica fantastica. E’ molto artistico, spesso scherza suonando e poi e’ sempre «nel muovimento» mentre suona. Aiuta a se stesso con tutto il corpo ed ogni muscolo partecipa a sentire il ritmo della musica.
Infatti molti musicisti jazz sono interessanti anche da vedere mentre suonano. Trovo questo genere di musica semplicemente bello per diversi motivi e particolarmente per la presenza della improvvisazione.

Bollani e’ in tour per l’Italia con due musicisti danesi: Jasper Boldisen, che suona il contrabasso, e Morten Lund alla batteria. Tutti e tre sono veramente bravissimi. Si divertono e suonano scherzando e creando sul palco un’atmosfera indimenticabile. Diventa un jazz non solo da ascoltare ma anche da vedere.

Magari vale la pena di arricchire la mia «collezione Bollani» (ora di uno solo CD) e andare in un negozio di dischi per comperare l’ultimo CD del suo Danish trio 😉

Gorodez. La cerimonia del te’.

Gorodez è una antica città russa che si trova sulla riva del Volga. Dal dodicesimo secolo li’ lavorano con il legno e ci abitano artigiani che conservano le tradizioni dell’intaglio con il legno.
Tanti anni fa la gente di Gorodez decorava con il «merletto» di legno le loro isbe (l’isba è una antica casa russa di campagna), in particolare le finestre. Per le case gli artigiani intagliavano nel legno cucchiai, ciotole, tazze e giocattoli. Per fare questi oggetti belli e allegri, la gente li dipingeva con colori accesi, con motivi di cavalli e uccelli favolosi e di fiori straordinari. Così 150 anni fa è nata la decorazione su legno di Gorodez.


L’arte popolare russa. La pittura degli Urali e della Siberia.

Tempo fa su queste pagine web vi ho raccontato come fare un dipinto di Gorodez.

Oggi vorrei farvi vedere come dipingevano i mobili nella regione russa degli Urali e della Siberia. Nella Russia antica i contadini di quelle zone avevano la tradizione di fare delle decorazioni su ogni oggetto della casa: sui cucchiai di legno, sui vassoi ed anche sui mobili che tenevano in casa. Il disegno principale era floreale.

Ho dipinto un prototipo di tavolo.

Nelle fotografie potete vedere come e’ nato questo dipinto russo.


Nel ricordo di Antonio Tabucchi.

Il libro fantastico di Antonio Tabucchi.
La recitazione eccezionale di Marcello Mastroianni.

Tonino Guerra.

La farfalla,Tonino Guerra

Tonino Guerra era una persona straordinaria in tutti i sensi. Ho sempre avuto il desiderio di parlare con lui almeno una volta nella vita mia.
Non e’ successo.

Ci sono delle persone che vivono tra di noi ma sembra che esistono in un altro mondo, più bello, poetico, nel mondo migliore creato da loro. Mi pare che Guerra sia stato uno di quelli.

E’ un dispiacere quando i grandi, come Guerra, non sono più tra di noi.

E’ una notizia triste quella che ho letto oggi nei giornali russi.

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L’anno scorso nella vetrina di un negozio di Lucca ho visto un opera d’arte. Era un pezzo di stoffa su cui era stampato un dipinto di Tonino Guerra. L’ho riconosciuto subito perché a Mosca ho un libro stupendo con le sue illustrazioni. E’ un libro raro perché ne sono state stampate solo 2000 copie ed e’ stato anche difficile trovarlo.

Sono entrata dentro per sapere se era in vendita. La proprietaria di questa simpatica libreria mi ha risposto di si’. Abbiamo cominciato parlare di Tonino Guerra e lei mi ha raccontato che una antica fabbrica italiana faceva questi lavori collaborando con l’autore degli immagini. Ha detto che sono pezzi unici e lo sono veramente. Naturalmente era un grande pezzo di lino su cui era stato messo un disegno di Tonino Guerra usando una tecnica di stampa antica. Era unico e l’ho comperato subito.

Invece la proprietaria era curiosa di sapere che questa immagine e’ una tra numerose illustrazioni che Guerra ha fatto per un libro di poesie di Galina Danelia, una poeta russa, moglie del grande regista giorgiano Giorgio Danelia.

Tonino Guerra e’ stato una persona molto importante per la cultura italiana e anche quella mondiale. Ho sempre provato grande ammirazione per questo poeta e grande uomo.
Ha collaborato con molti grandi registi, tra cui tanti sono russi: Andrej Tarkovskij, Vladimir Naumov, Giorgio Danelia ed altri. Aveva un legame forte con la Russia perché l’amava, la sentiva e magari la capiva. Tornava spesso nell’antica città russa di Suzdal ed anche a Mosca dove aveva un piccolo appartamento. Tutto questo amore per la Russia e la cultura di questo grande Paese gli e’ stato ispirato dalla sua stupenda moglie Eleonora (Lora Guerra), che e’ russa.

Sposarsi in Italia e in Russia. Le usanze.

Circa un mese fa Silvia mi ha dato una bella notizia. Lei si sposa!

E’ naturalmente ora dovrebbe già tornare dal suo viaggio di nozze. Allora lei mi ha raccontato della loro idea fare la Transiberiana e organizzare un viaggio da Mosca a Pechino. Purtroppo per molti motivi hanno dovuto modificare un po’ la direzione. Sono andati in Cina ma facendo l’altra strada.

Sono partita dall’Italia prima del suo matrimonio ma ho desiderato lasciarle un regalo. L’ho portato nel ristorante dove lavora lei.

Facendo i miei auguri a lei e al suo fidanzato, ho saputo che hanno deciso di non fare la solita lista di nozze. Ogni ospite poteva fare come gli pareva e scegliere un regalo dove e come voleva. Ho pensato che e’ proprio alla russa!

In Russia c’e’ una tradizione di fare i regali agli sposi nel giorno del loro matrimonio. Di solito nel primo pomeriggio si fa la cerimonia. Poi la sera dello stesso giorno si organizza la cena per tutti gli ospiti. Alla cena ogni ospite porta il suo regalo. Potete immaginare quanti ce ne sono! Dopo la festa gli sposi, stanchi ma felici, devono pensare a come portare una marea dei regali dal ristorante a casa loro. Non e’ tanto comodo ma così sono le usanze russe 🙂

Invece in Italia, gli sposi fanno una lista di nozze. Ogni ospite può trovare questa lista in un negozio e scegliere qualcosa per gli sposi nello stesso negozio. Così i regali non si ripetono e nel giorno del matrimonio ne’ sposi, ne’ ospiti devono pensare a come trasportarli al/dal un ristorante. Li portano qualche giorno prima nella casa degli sposi.

E’ una tradizione bella e comoda 🙂

Ed ora una domanda alle coppie internazionali russi-italiani: e voi quale tradizione avete usato? Quella russa o quella italiana? 🙂

Firenze. Prima parte. Le Cappelle Medicee.

A Firenze

Seguendo l’orario particolare delle Cappelle Medicee siamo arrivati a Firenze un’ ora prima della loro chiusura. Erano le ore 12.50.

Non mi piace fare delle critiche ma questo e’ un caso particolare. Cerco di non criticare per diversi motivi ma a volte bisogna farlo.

E’ inutile ripetere nuovamente che amo immensamente la cultura italiana e provo ammirazione per gli artisti del Rinascimento italiano. Vasari, Lippi, Ghirlandaio, Leonardo, Michelangelo, Signorelli, Raffaello, Botticelli e molti altri sono gli artisti che hanno celebrato il loro Paese. L’Italia e’ il Paese nel mondo che ha sul suo territorio il 60 percento di tutti i tesori dell’arte mondiale. Ogni anno tanta gente va li’ a vederli.

Torniamo alla nostra visita alle Cappelle Medicee. La prima volta non siamo riusciti a visitarle perché hanno un orario strano. Ho descritto la nostra prima visita qua: http://amoit.livejournal.com/36562.html

Questa volta siamo finalmente riusciti a vedere i capolavori di Michelangelo e vorrei aggiungere solo qualche commento.

In tutti i musei statali italiani mi sempre hanno venduto un biglietto normale per me e uno ridotto per la mia mamma, che ha di piu’ di 65 anni. Una volta, alle casse di un museo, una signora mi ha chiesto gentilmente se desideravo comperare un biglietto ridotto per la mia mamma e cosi’ ho saputo di questa possibilita’.

Nelle Cappelle Medicee non solo l’orario e’ particolare ma anche le regole. Alle casse una signora molto severa ha cercato di spiegarmi che nei musei statali italiani il biglietto ridotto puo’ averlo solo un cittadino italiano. Ho provato a risponderle e dirle che fino a questo momento in tutti i musei italiani dove siamo stati ci hanno fatto questo biglietto, e anche senza la mia richiesta. Qua era inutile fare una discussione.
Se non hai la cittadinanza italiana allora alle Cappelle Medicee compra un biglietto normale. Va bene. Senza problemi. Non ho più insistito ma non ho capito proprio niente 🙂

Dopo la visita, desideravo comperare un libro sui monumenti funebri creati da Michelangelo ma i signori sono stati «tanto gentili» da chiudere 20 minuti prima. Alla mia domanda come mai  non potevo comprare nulla, mi hanno risposto che avevano già chiuso .. eh, bello.

E poi mi chiedo .. ma con l’orario cosi’ che hanno in questo posto e’ normale chiudere 20 minuti prima, senza nessuna vergogna, dimostrando che sono gia’ pronti per andar via e aspettano solo noi che desideriamo godere di più questo «museo» ?

Michelangelo ha vissuto una vita molto lunga e poco felice, sopratutto per tanta ignoranza della gente. E’ stato un genio, anzi un titano. Ha fatto tanto per celebrare la sua Fiorenza, il suo Paese e la cultura italiana. Tanta gente da tutto il mondo va in questa città per vedere numerose opere d’arte dei grandi artisti italiani e per tante ore fa lunghissime file per poter entrare nei musei.
Per alcuni, una visita in Italia, a Firenze, alle Cappelle Medicee, e’ un sogno che si realizza con tanta fatica e puo’ darsi che non si ripeta mai. Invece a certi signori,che in un certo senso sono i custodi delle Cappelle, di questo non frega niente. Sono aperte per meno di 5 ore al giorno, pochi giorni al mese e si permettono di chiudere 20 minuti prima senza nessuna vergogna.

Capisco che a qualcuno forse sembra ridicolo tutto quello che ho scritto, ma io lo trovo veramente triste.
Avendo tante opere d’arte d’importanza mondiale, e’ vergognoso lavorare e comportarsi senza nessun rispetto verso la gente che fa i viaggi lungi e costosi e va a vedere questo Paese in un certo senso creato dai grandi come Michelangelo.