Lucca Comics and Games 2012. Photo Reportage. Primo giorno.
Abbiamo comprato questa borsa «pazza» per una mia amica 🙂 A lei piaccino molto tutte le cose coloratissime. E’ russa di nazionalita’ ma nell’anima forse e’ italiana? 😉 Inoltre come spiegare questo suo amore per le borse tipo quelle di Braccialini?
E voi sapete come mai questa ditta produce delle borse per niente serie per degli adulti? 😉
Quel giorno andavamo da Lucca a Rapallo. In autostrada abbiamo fatto una sosta in un autogrill per controllare la pressione delle gomme. Lo facciamo sempre per avere almeno il minimo controllo dell’auto. Le gomme erano a posto e siamo andati avanti. Abbiamo passato la giornata a Rapallo e Santa Margherita e verso le 19 siamo tornati indietro.
Era gia’ buio quando, in autostrada, in piena velocita’ abbiamo sentito un rumore strano: crik crak, crik crak. La nostra auto ha cominciato a perdere la velocita’ e pian piano abbiamo dovuto fermarla per forza. Quel pezzo di autostrada e’ abbastanza stretto e non c’e’ neanche un posto per fermare la macchina senza pericoli. Siamo scesi per vedere che cos’era successo. Nel buio abbiamo visto solo che la gomma di dietro era completamente scoppiata. Cosa ci rimaneva da fare in questa brutta situazione? Abbiamo fatto 200 metri a piedi per trovare almeno un pulsante dell’SOS o una piazzola di sosta dove sarebbe stato possibile spostare l’auto, ma non abbiamo trovato nulla. Camminare avanti nel buio era pericoloso. Siamo tornai all’auto e poi e’ successo un vero miracolo. E’ arrivata la polizia! Facevano i controlli di quel pezzo d’autostrada e hanno visto noi.
Chissa’ quanti pericoli ci avrebbero aspettato e per quanto tempo saremmo dovuti rimanere prigionieri della pericolosa situazione in autostrada. I poliziotti ci hanno chiamato un carroattrezzi e sono rimasti assieme a noi ad aspettarlo.
Il carroattrezzi ci ha spostati fuori dall’autostrada ma la storia non e’ finita qui. Hertz mi ha fatto perdere un’ora e mezzo facendo infinite e quasi inutili conversazioni al telefono. Sia noi sia il carroattrezzi siamo stati costretti a perdere tempo in mezzo al nulla per capire cosa dovevamo fare con l’auto e come tornare a casa. Non sanno dare istruzioni brevi e chiare nelle situazioni come questa.
Abbiamo dovuto cercare di trovare una soluzione da soli. Dopodiche’ lo stesso carroattrezzi ci ha portati in campagna in un piccolo albergo dove siamo stati obbligati a passare la notte perche’ solo l’indomani Hertz ci ha potuto cambiare l’auto.
Di mattina ci aspettava un’altra brutta sorpresa. Nel buio in autostrada non abbiamo visto che anche la gomma davanti aveva un grosso difetto. Di mattina, sul carroattrezzi, con il volante girato abbiamo visto che la parte interna del pneumatico era quasi distrutta.
Hertz ci aveva dato una macchina a noleggio con DUE gomme quasi finite! Quella di dietro si era sgonfiata in un attimo. Questo vuol dire che non era stato un chiodo. La sera avevamo pensato che poteva essere stato un pezzo di ferro a tagliare la gomma, ma quello che abbiamo visto di mattina ci ha fatto venire dei dubbi e pensare delle brutte cose di Hertz.
Siamo tornati con lo stesso carroattrezzi all’aeroporto di Pisa. Non siamo riusciti ad avere in cambio della stessa classe un’auto in buone condizioni e, per non rischiare di nuovo, abbiamo dovuto pagare ancora per prendere un’altra di classe superiore.
Non e’ l’unico problema che abbiamo avuto con Hertz. Quando siamo arrivati in Italia, all’aeroporto di Torino ci hanno dato un’auto sbagliata. L’abbiamo scoperto per caso solo in albergo. La mattina dopo siamo stati costretti a tornare all’aeroporto per chiedere o la sostituzione della macchina o i 270 euro di differenza che avevamo pagato in più. Avevamo fatto la prenotazione un mese e mezzo prima del nostro arrivo e il prezzo avrebbe dovuto essere lo stesso della prenotazione.
Abbiamo perso un’ora per risolvere il problema e non e’ la prima volta che capita. Trovo strano che siamo noi a dover spiegare ai dipendenti di Hertz il listino prezzi e la differenza di prezzo tra le diverse classi di auto. Spesso invece loro non vogliono neanche capire il problema e non ascoltano neppure quello che dici tu. Forse perche’ siamo stranieri.
Alla fine abbiamo cambiato auto con quella che abbiamo pagato, ma che fatica! E poi e’ successo quello che e’ successo.
Riflessioni
1. Mi chiedo come controllino le macchine e perche’ abbia dovuto essere io a cercare di sapere cosa fare nella nostra situazione con l’auto rotta, come tornare a casa, dove dormire e dove lasciare l’auto. Perche’ abbiamo perso quasi due ore al telefono cercando di capirlo sul carroattrezzi, in mezzo alla strada, facendo perdere tanto tempo anche all’autista. E perche’ non sono stati i dipendenti di Hertz a propormi le soluzioni, spiegarmi bene e presto dove dovevamo portare l’auto, come tornare a casa senza alle 22 o trovare un albergo dove avremmo potuto passare la notte prima che Hertz ci cambiasse l’auto? Questo sinceramente non l’ho capito!
Devo aggiungere inoltre che abbiamo pagato a Hertz L’ASSICURAZIONE TOTALE DELL’AUTO!!!!
2. Neanche a Pisa il giorno dopo ci hanno aiutato. Alla mia domanda al capo dell’ufficio Hertz, a chi tra i responsabili della compagnia potevo scrivere per raccontare quello che era successo e avvisare del pericolo, mi hanno dato un numero di telefono e un indirizzo e-mail senza destinatario? La grande Hertz, conosciuta in tutto il mondo, non dovrebbe avere un indirizzo postale e un responsabile al servizio dei clienti? Vi pare?
Voglio sperare che Hertz desideri conoscere la storia successa a noi, visto che e’ brutta e pericolosa e c’e’ la necessita’ di fare dei controlli.
Non trovo altra soluzione che andare ad un’associazione dei consumatori per chiedere il loro aiuto. Se e’ accaduto a noi allora puo’ accadere anche agli altri. La gente che prende le auto a noleggio da Hertz rischia di avere dei grossi problemi e si trova magari anche in pericolo!
Ancora una cosa. Non comprendo perche’ i dipendenti di Hertz non abbiano nessuna voglia di capire, seguire e aiutare il cliente. Sembra quasi che nessuno sia responsabile di nulla, nemmeno del buon nome di Hertz. Credo sia un brutto segno per qualsiasi cliente di questa ditta.
— Gia’ il 10 ottobre alcuni negozi hanno decorato le vetrine per il Natale e hanno cominciato a vendere le cose natalizie.
— Quando fa caldo e c’e’ il sole gli Italiani si lamentano e vogliono l’aria fresca e la pioggia. Invece, quando piove e fa fresco si lamentano lo stesso e vogliono il caldo e il sole.
— Avere una pausa pranzo che dura 3 ore e’ una vera esagerazione. Per questo motivo, qualche volta non ho potuto sbrigare i miei affari. In tre ore si va in aereo dall’Italia a Mosca o a San Pietroburgo, ma agli Italiani ci vogliono solo per mangiare ;-).
— Internet in Italia e’ una vera tortura. Trovare un bar/un caffe’ con il wi-fi e’ una vera difficolta’. Avere Internet veloce e’ un doppio problema. Spesso per questo motivo mi si blocca tutto il lavoro.
Un’informazione: a Mosca Internet c’e’ sui mezzi pubblici, nella metropolitana e certamente in ogni bar e ristorante, spesso gratis. Internet all’italiana c’era a Mosca 10 anni fa.
— In Italia l’allestimento delle vetrine e’ una vera arte. Lo cambiano spesso e lo trovo molto comodo per i clienti. Si puo’ guardare e scegliere cosa comprare anche dopo la loro chiusura.
— Sono le 11 di mattina ma alcuni bevono il vino o la birra e mangiano la pizza. Boh! Per certe persone le 11 sono l’ora di pranzo o dell’aperitivo ;-).
— La polizia in citta’ fa le passeggiate facendo due chiacchiere oppure va in auto facendo le stesse chiacchiere ;-). Sembra sia un lavoro molto salutare: camminare piano, respirare l’aria fresca e chiacchierare del piu’ e del meno ;-).
— Urlare per le vie della citta’ il venerdi’ fino alle 3 di mattina e’ quasi la norma per molti Italiani. Chissa’ se le mamme hanno parlato loro del Galateo.
Non e’ solo un film di Tom Hooper, vincitore 4 premi Oscar. E’ anche uno spettacolo di Luca Barbareschi portato a Lucca la settimana scorsa. Tre sere al teatro del Giglio: non c’era neanche un posto libero.
Lo spettacolo di Barbareschi, e dove lui stesso recita come Lionel Logue, e’ spettacolare: commovente e molto interessante per il contenuto storico.
Devo ammettere che e’ stato anche favoloso Filippo Dini nella parte di Bertie, il Re Giorgio VI.
E’ una commedia umana dove c’e’ un vero equilibrio tra i momenti drammatici, commoventi, malinconici e le risate, che vengono dal cuore.
Da un dramma personale del Re Giorgio VI nasce una vera e profonda amicizia tra lui e il logopedista australiano Lionel Logue, che da tutta la vita sogna di fare il mestiere d’attore.
Barbareschi e’ riuscito a fare uno spettacolo che prende tutta la tua attenzione dal primo all’ultimo momento. Sono molto interessanti anche le scene, fatte di pannelli mobili e immagini proiettate.
La prima nazionale a Lucca, secondo me, e’ stata un grande successo e credo sia stato un anticipo del successo costante che avra’ questo spettacolo.
Ancora qualche parola su Barbareschi, che e’ conosciuto anche in Russia. Nel 1993 e’ uscito il film di Alexandr Galin «La delegazione» («Il mantello di Casanova») dove recita Barbareschi e molti famosissimi attori russi, tra cui la grande attrice Inna Churikova. A chi interessa questo film e capisce il russo, lascio questo link. E’ una tra piu’ le storie piu’ commoventi e drammatiche raccontate da un regista russo.
http://www.youtube.com/watch?v=dlpAQUnPUdM&feature=related
E voi, cosa ne pensate? All’opera chi e’ piu’ importante: il direttore d’orchestra, il regista o il cantante? 😉
Lo spettacolo e’ stato dato il 2 maggio 2012. Ci e’ piaciuta proprio l’idea: un dialogo tra un regista e un cantante lirico. Carlo Colombara, assieme a Serenella Gragnani, fanno vedere al pubblico come nasce un’opera, come un cantante lavora con il regista per preparare un ruolo, come si trovano o non si trovano d’accordo.
Guardando le nuove tendenze del teatro lirico, credo che per i cantanti non sia sempre facile realizzare le idee, a volte anche troppo trasgressive, di un regista.
Allora quella sera abbiamo conosciuto un nuovo basso italiano e abbiamo dato un’occhiata dietro le quinte.
E’ stato piacevole riconosce Carlo Colombara qualche mese dopo alla «Bohème» di Puccini al festival operistico di Salisburgo.
Vorrei aggiungere ancora qualche parola sulla citta’. Abbiamo scelto un albergo ad una distanza di 400 metri dal Regio. Per arrivare al teatro abbiamo dovuto fare a piedi un pezzo di via Garibaldi, una delle vie centrali. Sia di giorno e sia, sopratutto, di sera c’erano tanti immigrati. Mi faceva paura camminare nel buio al parco, davanti al Palazzo Pilotta. Le vie erano piene di gente con le facce da banditi. Chi e’ stato a Parma sa che il palazzo Pilotta e’ inquietante da fuori e, nel buio, con tutta quella gente strana diventava un posto poco piacevole da passarci davanti.
Mi parlano sempre dei pericoli nelle vie napoletane invece ho avuto piu’ paura di camminare per quelle centrali di Parma. Non scherzo per niente!
Abbiamo avuto poco tempo prima dello spettacolo e siamo riusciti a visitare solo il teatro Farnese, la Camera di San Paolo, la Chiesa della Steccata e certamente il Duomo. Per vedere il teatro Farnese abbiamo dovuto pagare 2 euro a testa, per la camera di San Paolo altri 2 euro. Chi li ha visti sa che non c’e’ molto da vedere e sinceramente non ho capito perche’ la visita e’ a pagamento. In certi casi non capisco perche’ la gente deve pagare l’ingresso, ad esempio al Duomo di Pisa o a quello di San Gimignano. Sono i posti sacri e non e’ giusto prendere soldi per la loro visita anche se conservano dentro tesori d’arte.
Ad esempio, a Mosca la visita del Museo delle Arti Figurative costa 1,5 euro e quello e’ un grandissimo museo che contiene tanti impressionisti e tanto altro da vedere. Meno male che non chiedono soldi per l’ingresso al Duomo di Parma, che abbiamo trovato uno tra piu’ belli d’Italia; e ne abbiamo visti parecchi. Invece, per vedere il Battistero vi chiedono 6 euro! Ma se chiedono sempre dei soldi per la visita di ogni posto significativo, il totale viene una cifra ;-). Non siamo tirchi ma abbiamo preferito la casa natale di Arturo Toscanini alla visita del Battistero.
A Parma siamo gia’ stati 10 anni fa e ci siamo andati non per la visita della citta’. Siamo stati a Sant’Agata e a Busseto, che si trovano vicino, per visitare i posti dove ha vissuto il grande Verdi.
Ad una prima impressione Parma non l’ho trovata’ carina. Puo’ darsi che abbiamo avuto poco tempo per conoscerla meglio. Ci sara’ un’altra occasione l’anno prossimo quando tutto il mondo festeggera’ il 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi.