Natale.

La visita ad un mercato dei libri usati e’ finita cosi ;-)

Tanti auguri a te!

Lucca, le vetrine

Lucca, piazza Anfiteatro

 

 

 

 

Natale si avvicina.

Lucca, le vetrine

Lucca

Lucca, piazza San Michele

Lucca, mercatino

Lucca, mercatino

In attesa di Natale.

Lucca, piazza Napoleone

Lucca, Teatro del Giglio

Lucca, piazza San Michele

Lucca, le vetrine

le vetrine

Intervista a Mattia Campetti, baritono italiano.

Mattia Campetti con dei colleghi

Marina: La storia del «bel canto» è stata testimone di diverse storie personali incredibili. Il famoso tenore italiano Vincenzo Bello fu contadino fino a sedici anni e poi operaio in fabbrica, e comincio’ a studiare musica solo a trent’anni. Un altro famosissimo tenore e’ Gianfranco Cecchele che, in meno di due anni, da contadino completamente ignorante di musica si trasformo’ in un grande tenore. Magari i miei sono gli esempi di eccezioni. Di solito le persone fin da bambino studiano musica e poi dalla passione per lo strumento musicale nasce quella per il canto. Com’e’ stato il tuo caso, quello di «contadino» o quello classico ;-)? Perché hai cominciato a cantare e come e’ nata la tua passione per il bel canto?

Mattia : (questa è favolosa ;-))
…A dire la verita’ la vita di campagna (presso la nostra “dacia” sulle colline di Lucca) è da sempre la mia passione ma non è mai stato un lavoro. Adoro vivere a contatto con la natura e nella pace che posso trovare nei campi, nei boschi e soptattutto a contatto con gli animali… che mi ascoltano sempre volentieri cantare! (rido..)
Ho niziato a studiare musica all’età di 14 anni e mi sono appassionato quasi fin da subito all’opera. La mia prima esperienza è stata presso il Teatro Comunale di Firenze, invitato da un vecchio amico di mio padre che mi permise di assistere alla famosa produzione della Turandot di Puccini con la regia di Zhang Yimou (lo stesso del film “Lanterne Rosse”) e la direzione di Zubin Mehta… Un’esperienza indimenticabile, che mi ha lasciato a dir poco folgorato. Da quella volta mi sono perso raramente uno spettacolo andato in scena a Firenze!
Quando un giovane si appassiona alla lirica non sceglie di cantare… inizia a farlo e basta. Non posso spiegare come, ma è un’esigenza fisica, un modo di esprimersi che con la passione, lo studio, la perseveranza e la tecnica diventa anche una professione.

Marina: Dove hai studiato e con chi hai imparato il mestiere di cantante lirico?

Mattia : All’età di 19 anni ho iniziato a studiare canto qui a Lucca, la mia città. Dopo poco tempo sono arrivati i primi concerti, poi le prime produzioni operistiche; piccole cose a livello locale ma spesso intraprese lavorando al fianco di grandi artisti, dai quali si impara sempre qualcosa di nuovo.
Ho affiancato lo studio pratico sulla voce con la formazione universitaria, laureandomi a Pisa in «Organizzazione e gestione di eventi culturali» (C.M.T.). La svolta nella mia vita di cantante è avvenuta nel 2009 quando sono entrato a far parte della “Scuola dell’Opera” presso il Teatro Comunale di Bologna. All’accademia ho lavorato con grandissimi artisti durante stage e masterclass;fin da subito ho inoltre avuto modo di partecipare a produzioni operistiche proprio presso il Teatro Comunale dove ho debuttato numerosi ruoli nel corso di tre stagioni liriche.

Marina: Cosa e’ stata la cosa piu’ difficile nel tuo studio del bel canto?…….

LA VERSIONE INTEGRALE DI QUESTA INTERVISTA E’ DISPONIBILE ALL’INDIRIZZO:http://www.amoit.ru/CulturaRussa/GrandiArtisti/MATTIA/MattiaCampetti.html

Le tavole russe dipinte da me per gli amici italiani.

Livello di perfezione.

Alessandro Tofanelli, olio su tela

Spesso quando guardi certe opere del Rinascimento le trovi affascinanti anche per il loro pieno realismo. Dal quadro ti guarda una persona reale in carne e ossa. E’ cosi’ realistica che puoi dire: «E’ quasi una fotografia!» Cosi’ sono i personaggi dei quadri di Raffaello Sanzio o quelli della «Nativita'» di Domenico Girlandaio in Santa Trinita a Firenze. In questo caso parliamo della genialita’ di un pittore.

Vi e’ mai capitato di dire ad una mostra di fotografia: «Queste foto sono cosi’ affascinanti che sembrano proprio veri quadri a olio su tela!»?

Spesso il confine tra realta’ ed immagine diventa invisibile e forse e’ proprio questo il livello ultimo della perfezione?

Alla mostra di Alessandro Tofanelli ho pensato: «Sono stupende fotografie che sembrano tele a olio!» Ma guardandole attentamente ho scoperto che erano davvero tele a olio.

Allora dov’e’ quel confine tra la realta’ e un’immagine e come misurare la genialita’ dell’autore?

Ora la genialita’ dei pittori del Rinascimento la misuriamo con il paragone con la fotografia. Invece le stupende opere di fotografia spesso le paragoniamo alle tele a olio dei geniali pittori delle epoche passate 🙂

Un mese prima di Natale.

Biscottini di Fatima

In Italia esiste un proverbio: Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. Per tutti gli europei il Natale e’ una delle feste piu’ importanti e la festeggiano con tutta la famiglia. Invece per il Capodanno stanno assieme agli amici.

In Russia per il lungo periodo sovietico il Capodanno era la festa generale. Anche nella religione ortodossa esiste il Natale. Lo festeggiamo il 6 gennaio. Come mai in Russia il Capodanno e’ piu’ importante? La spiegazione e’ abbastanza semplice. Per tutto il periodo del socialismo la religione era vietata. Da piccoli ci spiegavano che l’USSR era un Paese ateo. In effetti c’erano sempre delle persone credenti per cui la religione esisteva, ma festeggiavano di nascosto, senza farlo vedere agli altri. Per questo motivo per lunghi 70 anni in Russia la festa piu’ importante rimaneva quella di Capodanno. Non sapevamo nulla del Natale.

Questa festa e’ tornata nella vita del popolo russo solo dopo la Perestroika. Ormai da 20 anni anche in Russia tutti gli ortodossi festeggiano di nuovo il Natale. Tutto e’ tornato come era prima nella Russia degli zar. Ma il Capodanno per la maggior parte dei russi e’ rimasto al primo posto. E’ una festa in cui tutta la famiglia si unisce insieme, prepara l’insalata Olivie, aspetta mezzanotte per fare i brindisi all’anno nuovo  e trova i regali sotto l’albero di Natale.

Come apparecchiano la tavola per la cena di Capodanno in Russia e cosa cucinano? Il piatto principale e’ l’insalata Olivie che tutti gli italiani conoscono come l’insalata russa. Spesso cucinano anche altri tipi di insalate tra cui si puo’ vedere anche il vinigret.

Per questa festa ogni famiglia cerca di fare la tavola ricca, piena di cibi buonissimi e particolari. Per gli antipasti ci sono il caviale rosso e nero, il salmone, diversi tipi di salumi e di formaggi. I piatti caldi possono essere diversi: il coniglio, il manzo, il pollo e tanti altri tipi di carne cucinati con fantasia dalla padrone di casa. La carne viene accompagnata dalle patate al forno. Per il desert di solito non rimane piu’ posto ma lo preparano lo stesso :-).

Per il Capodanno cucinano tanto e mangiano troppo :-). Tanti piatti continuano a mangiarli anche nei giorni sucessivi. Dopo le feste tutti si incontrano in palestra ;-)).

Come festeggiano il Natale e il Capodanno in Italia? Anche per gli italiani esistono piatti speciali che si cucinano proprio per queste feste? Mi raccontate come festeggiate voi?

A proposito, ieri ho provato a fare una nuova torta :-). E’ finita quasi subito. Scusate se per voi e’ rimasta solo la sua fotografia ;-).

Allora ci vediamo in palestra ;-).

La mia torta

Strada facendo.