Le favole da Anna.

Questo articolo ha scritto la mia carissima amica Anna. Lo trovo molto interessante e pubblico nel mio blog. Vi invitiamo a parlare dei personaggi e delle leggende locali ed aspettiamo i vostri commenti! 🙂

Pinocchio

Un po’ di info sulle fiabe dal mondo. La maggior parte delle fiabe sono racconti antichissimi tramandati oralmente che a un certo punto sono stati trascritti. Le raccolte più famose sono quelle — in ordine cronologico — di Perrault in Francia, dei fratelli Grimm in Germania, di Calvino in Italia. Quando si parla di Biancaneve o di Cenerentola, in realtà, si parla di personaggi che ricorrono in tante culture dalla notte dei tempi. A un certo punto qualcuno ne ha scritto una versione che poi è diventata quella «ufficiale», ma in realtà non è che Biancaneve sia un invenzione dei fratelli Grimm, come si dice comunemente, loro l’hanno semplicemente trascritta da fonti orali.

 

Gli «inventori» di fiabe sono pochi. Andersen in Danimarca, Oscar Wilde in Inghilterra, Collodi in Italia sono effettivamente creatori di personaggi mai conosciuti prima. Se vi interessa approfondire leggete qui: http://www.lefiabe.com/. Credo che anche Lev Tolstoj scrivesse fiabe originali (ricordo di averle lette a scuola), ma non ne sono sicura.

Pinocchio, soprattutto per noi toscani, è un personaggio amatissimo e di solito il primo libro che si legge da soli nell’infanzia (lo è stato per me, ad esempio). Certo conosciamo «Poettino» (versione italianiazzata di Pollicino), «Raperonzolo» (versione di Rapunzel) e così via, ma non sono personaggi tipicamente italiani.

Calvino, insieme a un team di ricercatori, nel ’56 pubblicò due volumi di fiabe italiane (ecco un link all’indice: http://tecalibri.altervista.org/C/CALVINO_fiabe.htm): 100 fiabe scelte. 100 è un omaggio ai fratelli Grimm (la loro raccolta è appunto di 100 fiabe). Nell’introduzione alla raccolta (un saggio bellissimo che si intitola mi pare «Sulla fiaba»), Calvino spiegò i criteri di scelta: qualità narrativa e origine (tutte le regioni italiane dovevano essere rappresentate). Le due regioni che contribuirono maggiormente alla raccolta furono la Toscana e la Sicilia, non per nulla le due regioni in cui è nata la letteratura italiana. Per la Toscana, la maggiore fonte furono le Novelle Montalesi (da Montale, vicino a Pistoia), a loro volta raccolte da fonti orali da Gherardo Nerucci alla fine dell’800. Queste ora si trovano addirittura online. Se le volete scaricare potete cliccare qui: http://www.liberliber.it/biblioteca/n/nerucci/sessanta_novelle_popolari_montalesi/pdf/sessan_p.pdf.

Come vedete non è che in Italia abbiamo molta scelta ;-)): abbiamo riciclato il riciclabile da fonti straniere.Ci sono poi personaggi locali da leggenda. Sempre qui in Toscana abbiamo la «Scabodda» (una Befana cattiva che si porta via i doni della Befana stessa) e il linchetto (uno spiritello dispettoso). Leggete qui: http://www.terrediconfine.eu/forum/viewtopic.php?f=25&t=408.

Uh, dimenticavo Turandot! E’ una fiaba teatrale di Gozzi (veneziano del ‘700), anche se a Puccini è arrivata dal poeta tedesco Schiller. Però anche la fiaba di Gozzi deriva da un’antica raccolta araba, Le mille e un giorno, da non confondersi con «Le mille e una notte».

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