Inverno russo.

Per molti Italiani la neve e’ un disastro. Se cade, paralizza tutto ;-). E poi la televisione ne parla ancora per un mese dopo la sua scomparsa.

Invece per noi Russi la neve e’ un segno dell’inverno. Essendo russa non posso immaginarlo senza neve. Vi dico sinceramente che festeggiando il Capodanno 2013 in Italia ho capito che per una vera atmosfera natalizia mi sono mancate due cose: neve e freddo :-).

L’inverno russo assomiglia ad una favola. Si’, si’, e’ una vera favola: i fiocchi di neve che brillano sotto i raggi del sole,la neve che copre tutta la terra e cigola sotto i piedi quando cammini, i rami degli alberi coperti di neve ghiacciata che sembrano di cristallo, il freddo «leggero» a -10C. Questo e’ un inverno ideale: non troppo freddo e bellissimo come un bel quadro. Immagino che molti dei miei lettori italiani pensino che morirebbero a queste temperature :-). Vi assicuro che il freddo russo e’ secco, e spesso i -10C russi sono piu’ caldi degli zero gradi italiani ma con tanta umidita’.

L’inverno lo trovano bello assolutamente tutti i bambini, sia russi sia italiani. Per loro e’ un grande divertimento: fare un pupazzo di neve, scendere con le slitte da una collinetta, giocare sulla neve, andare con gli sci di fondo, giocare a palle di neve. I bambini sono le creature che si godono la bellezza dell’inverno «siberiano» senza pregiudizi :-).

L’inverno russo ha ispirato non solo dei grandi poeti ma anche dei pittori.

Ricordate innanzitutto le poesie del grande poeta russo Alexandr Pushkin:

Mattino d’inverno.

Gelo e sole; giornata mirabile!
E tu sonnecchi, o mia adorabile —
su, bella, di svegliarsi è ora:
dischiudi gli occhi di piacere,
stella del nord fatti vedere
incontro alla nordica aurora!

Ieri sera era tormenta,
e fosco il cielo, buia tenda;
la luna, pallida chiazza,
ingialliva fra nuvole gravi
e tutta mesta tu sedevi —
ma adesso… guarda alla finestra:

sotto quel cielo azzurrissimo
stesa la neve, al sole splende;
soltanto il bosco nereggia,
l’abete alla brina verdeggia,
di ghiaccio il ruscello lucente.

Una luce ambrata si posa
su tutta la stanza. E’ festosa
la stufa che accesa scricchia.
Al caldo bello meditare.
Ma perché non far attaccare
la morellina alla slitta?

Sulla neve del mattino,
con l’impaziente cavallino,
Mia cara, svelti scivolando
vedremo i campi sterminati,
i boschi, da poco spogliati,
e quella riva che amo tanto.

(1829, trad. G.Giudici e G.Spendel)


E poi guardate questi quadri:

B.Kustodiev, Inverno, 1916

A.Kuindzi, In una foresta, 1898-1908

I.Shishkin, Inverno, 1890

A.Plastov, Prima neve

 

 

Queste foto le ho scattate per voi, miei lettori. Ieri a Mosca ha nevicato tutto il giorno e guardate di che bella immagine possiamo godere oggi. Non e’ questa una favola?!


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