Racconto in-credibile di un Ivan poco terribile (prima parte)

 

Il viaggio nel lontano nord inizia per caso.

Mai avrei pensato di intraprendere tale impresa, se nonche' la calura Africana che attanagliava l’Isola di Sardegna in quella torrida estate del 2003 fu galeotta, e mi indusse all’epico passo…..VISITARE IL GRANDE, FREDDO, GELIDO NORD!

Spinto dalla necessita' di fuggire al caldo, piu' che da una reale volonta' di conoscenza, mi avventurai verso un mondo che, ora mi rendo conto, ignoravo per buona parte. L’amletico dubbio era: quanti capi di lana portarmi appresso? Serviranno gli stivali? Scarponi da trekking? Sciarpe, sciarpine, sciarpette? Avrei retto al traumatico sbalzo di temperatura dai +40 gradi dell’agosto-arrosto sardo per passare ai chissa' quanti del freddo Siberiano?

L’antefatto e' presto detto: squilla il telefono. La mia collega mi dice: Ivan…ci avanza un biglietto, vieni con noi? E io: si certo. E lei: come, vieni senza chiedere dove vai? Io: Sapevo che partivate per un posto freddo, quindi va bene ovunque sia. A proposito. Visto che ci siamo. Dove andiamo? Lei: Ahhhh, vedi che ti interessa? se cerchi freddo sta tranquillo, abbiamo il posto che fa per te, ti passeranno i bollenti spiriti……..ANDIAMO IN RUSSIA! Io: Innnnn Russsia??? o mamma mia, ma scherzate? ma siete sicuri? Vabbe' freddo, pero' siete esagerati! Addirittura nella fabbrica del ghiaccio mi portate? ……….comunque, non sia mai detto che mi tiri indietro per 2 cubetti di ghiaccio polare! Al massimo rimarro' chiuso in hotel, mentre voi spalate la neve :-)…e sia. Si parta, dunque!

All’arrivo il primo SHOCK. Ma non per l’arrivo in Russia, naturalmente, bensi' per l’arrivo all’aeroporto di Elmas, in sardegna: LA SCRITTA SULL’AEREO ERA IN CIRILLICO. AHI. AEREO RUSSO. Mica l’agenzia ce l’aveva detto. L’AEREO ERA UN TUPOLEV. Terrore tra i presenti, battute di dubbio gusto da parte del sottoscritto, tipo: Ah, ma ogni quanto cadono questi? Lo humor non fu apprezzato da tutti. Ora non si poteva piu' tornare indietro! Saliamo lentamente a bordo. Pensiamo a cose del tipo: ma chi ce l’ha fatto fare? Quante ore deve volare questa carriola? Il capitano, col suo italiano facilone, ci mette del suo. Ci informa del fatto che: “per problemi dovuti ad altri problemi c’erano dei problemi tecnici che avrebbero ritardato la partenza”…..la spiegazione non faceva una grinza….. in pratica NON SI ERA CAPITO UN ACCA sui motivi del ritardo. Ancora, comunque, nessuna scena di panico. C’e' chi parla, c’e' chi legge, c’e' chi si prepara ad ogni evenienza (una preghiera o il segno della croce puo' sempre portare bene). Dopotutto il viaggio poteva dirsi avventuroso, si partiva verso l’estremo confine dell’Europa, nella lontana Mosca dove si trova la mummia rinsecchita di Lenin, la Piazza Rossa, il Cremlino, e qual cos’altro ma non so bene cosa. Ah, si. Belle ragazze e Vodka. Chissa' se ci si divertira'. Mbo', i dubbi sono tanti. Che abitudini troveremo lassu'? Gia' non si capisce un piffero come parlano, chissa' come pensano. Certo, probabilmente, il Freddo ne condizionera' l’animo. Nei paesi freddi, evidentemente, i popoli diventano freddi. Mica e' colpa loro! Pero', come se non bastassero le altre questioni, un’altra grande preoccupazione potrebbe essere il mangiare; abbiamo optato per la pensione completa, pero', dopo l’esperienza in Germania, dove ho perso alcuni chili per la dieta forzata a causa del mio rifiuto a mangiare Wurstel e robacce varie, non mi fido piu'. Ma, comunque, di buono c’e' che rimanendo solo una settimana non dovremo sopportare troppo i morsi della fame. Freddo, fame, vodka e belle ragazze. Questo dunque ci attende in Russia? Beh, no dai. La Russia ha una grande cultura, c’e' l’Ermitage di San Pietroburgo, la Venezia del Nord, costruita in quattro e quattrotto dallo Zar Pietro che voleva uno sbocco sul mar baltico. Ma, dico. Un po’ di manie di grandezza doveva averle sicuramente. Vabbe' che aveva fatto un viaggio di 18 mesi in Europa e quello che gli piaceva comprava. Pero' chi avrebbe mai pensato che avrebbe costruito una citta' dal nulla prendendo a modello le piu' belle citta' Europee da lui visitate. E gli abitanti? No problem, tanto erano suoi. Come ricostruire Venezia? No problem. Tu principe, ti regalo quest’isola, fai Venezia. Il principe, temerario, domando': ma sire……non ci sono i canali….non si puo' fare Venezia. Ma Pietro con uno sguardo gelo' l’interlocutore: SCAVATELI. Ah, questi Russi. Certo che debbono essere testardi quasi come i sardi. Quando si mettono in testa una cosa, e chi li smuove piu'. Citta' doveva essere e citta' fu. Ecco dunque che nel 1703 fu fondata la meravigliosa San Pietroburgo.

Ivano Paolo Todde
Sardegna, 30 luglio 2004

IL SEGUITO ALLA PROSSIMA PUNTATA....


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