Intervista con Andrea Nuzzi, chimico medicinale di Davoli.

 

Marina: Com' è nata l' idea di visitare la Russia?

Andrea: L’ idea è venuta ad un amico russo conosciuto qualche anno prima del viaggio, quando io e lui lavoravamo insieme in Università a Ferrara. Pavel (questo il suo nome) ha voluto invitare me ed altri suoi amici italiani in Russia per alcuni giorni.

Marina: Quando ci sei stato e come hai scelto le città da visitare?

Andrea: Sono trascorsi più di due anni da quel viaggio: era l’ agosto del 2009. In realtà, all’ inizio credevo che la vacanza si sarebbe svolta a Mosca; quando poi ho saputo che altre persone si sarebbero unite a noi e che queste sarebbero atterrate a San Pietroburgo, ho accolto davvero con gioia la notizia di poter visitare un’ altra città importante.

Marina: E' stato il tuo primo viaggio in Russia? Per quanti giorni ci sei venuto?

Andrea: Si! Era anche la prima volta che facevo un viaggio particolarmente lungo ed importante come questo! Ho sempre viaggiato in Europa e già il dover richiedere il passaporto mi ha fatto vivere l’ esperienza come qualcosa di importante ed irripetibile, per questo lo ricordo sempre con piacere. Purtroppo, la mia permanenza in Russia è durata soltanto otto giorni, non sufficienti per vedere le città con la dovuta calma. A parte i due giorni per i viaggi aerei, ho trascorso un giorno e mezzo a Mosca e quattro giorni e mezzo a San Pietroburgo.

Marina: Dove sei stato e cosa hai visto durante il tuo viaggio?

Andrea: Sono stato nella città natale del mio amico, Klimovsk, ad un centinaio di kilometri da Mosca. È il paese dove risiede la sua famiglia.
Ho visitato Mosca, in particolare il Cremlino e la Piazza Rossa, alcune delle stazioni metropolitane più belle, la zona dell’ Università ed un paio di monasteri sparsi per il territorio.
Infine, San Pietroburgo. Praticamente, ho visitato quasi tutto ciò che si doveva visitare dentro e fuori alla città, avendo a disposizione molto più tempo.

Marina: Cosa ti ha colpito e cosa non ti è piaciuto? Perche'?

Andrea: Sono veramente rimasto colpito dalla residenza degli Zar a Peterof: l’ immenso, lungo giardino attraversato dall’ acqua e pieno di statue d’ oro sui marmi delle fontane e il lusso all’ interno della residenza non li avevo mai visti in nessun’ altra parte !
Non mi è piaciuto, invece, vedere in qualche modo rovinato un luogo bellissimo e ricco di tradizioni, quale è il Cremlino, per la presenza del palazzo del vecchio partito comunista. Io l’ ho vissuto come un segno politico di disprezzo nei confronti della grande tradizione storica russa, un imposizione sul modo di essere diversi rispetto a quell’ arte.
Un‘ altra curiosità è stato vedere come sono mantenuti male le scale degli edifici. Entrare in un palazzo era come attraversare un campo di battaglia! Fili elettrici sparsi dovunque e strappati dalle pareti, scale rotte e muri crivellati. Mi è capitato di vedere diversi edifici in questo stato durante tutto il viaggio, sia a Mosca che a San Pietroburgo. La prima volta che ho visto un edificio in tale stato mi prese un colpo, subito pensai “ma dove stiamo entrando?”. Poi, attraversate le scale ed entrati in casa, tutto era nella normalità. Veramente strano!

Marina: Dal tuo punto di vista, com'è la Russia e la gente russa? I Russi sono chiusi e freddi oppure sono aperti e pronti ad essere d'aiuto?

Andrea: Non ho conosciuto altri russi, oltre al mio amico, alla sua famiglia e ... a te! Posso dirti che loro sono stati particolarmente ospitali ed accoglienti, anche affettuosi in certe circostanze, con sua madre che ha voluto portarmi in giro per la città come se fossi suo figlio!
Però, ho interagito con altri russi durante gli spostamenti nelle città e nei locali. Quando mi sono trovato in difficoltà per via della lingua, a volte ho trovato disponibilità da parte delle persone, altre volte meno. Penso dipenda un pò dall’ età: i più disposti ed aperti erano i giovani, i russi più grandi erano più freddi e rigidi.

Marina: Ti sembra che gli Italiani e i Russi abbiano qualcosa in comune?

Andrea: Domanda difficilissima! So che i russi ammirano moltissimo l’ Italia e ne ricercano costantemente gli usi e gli stili di vita, però non so dirti se c’è qualcosa in comune.

Marina: Secondo te, perché gli Italiani conoscono piu' San Pietroburgo di Mosca? Come sono queste due città russe? Ti sono sembrate molto diverse?

Andrea: Secondo me, Mosca e San Pietroburgo sono due città diverse.
Mi viene subito in mente la differenza che esiste dal punto di vista architettonico: San Pietroburgo è elegante, lussuosa, con colori vivaci e brillanti ed il mare che lascia spazio all’ immaginazione e alla migrazione; Mosca mi è apparsa più soffocata e spenta, con molte costruzioni d’ epoca sovietica che non si ricordano certo per la loro bellezza. Mosca ha dei luoghi bellissimi e certamente importanti ma a macchia di leopardo; San Pietroburgo la ricordo più uniforme.
Probabilmente, agli italiani piace di più San Pietroburgo per via dello stile prettamente europeo che è vivibile in città. Forse, a San Pietroburgo ci si sente un pò più a casa, in un ambiente più familiare rispetto al clima continentale che si respira a Mosca.

Marina: Hai avuto delle difficoltà linguistiche? Comunicavi senza problemi nei ristoranti, nei caffè, nei bar, in albergo o nei musei?

Andrea: Purtroppo si, devo ammetterlo! Non è stato facile esser stranieri in un paese dove in pochi parlano l’ inglese e tutto è scritto in cirillico senza troppe traduzioni. Viaggiare in metropolitana e sul bus oppure mangiare in ristorante e nei bar sarebbe stato veramente difficile senza una persona del luogo. Non so se perchè sceglievamo locali più ricercati e caratteristici.
Ricordo che ho avuto necessità di comprare un paio di jeans, mentre ero a San Pietroburgo. La commessa del negozio non parlava l’ inglese. Per spiegarmi, ho dovuto adottare lo stile tutto italiano di comunicare a gesti, nella speranza che qualche segno non venisse mal interpretato!

Marina: Quali ricordi hai conservato della Russia?

Andrea: A distanza di due anni da quel viaggio, conservo sempre dei ricordi legati alle bellezze artistiche ed architettoniche delle due città e al fascino di una cultura nuova che non conoscevo affatto e che ho apprezzato sotto ogni aspetto, dalle relazioni con gli altri al cibo che, a mia gran sorpresa, ho sempre gradito ed apprezzato.
Una curiosità che ricordo sempre col sorriso in faccia è di aver imparato a leggere il russo confrontando il testo in cirillico con quello a caratteri latini, nei rari momenti in cui era presente la traduzione. Ancora oggi, quando mi capita di trovare qualcosa scritto in russo, faccio sempre il piacevole “sforzo” di leggerlo ... senza magari capirne il significato! Ed io, a chiunque mi chieda spiegazioni, racconto sempre di aver lasciato meravigliata la madre del mio amico quando, a cena da loro, presi un libro e tentai di leggere ad alta voce un libro di Boris Pasternak, leggendo qualcosa di giusto e qualcosa di sbagliato dopo appena 24 ore di permanenza in Russia!

Marina: Quali consigli vorresti dare agli altri stranieri che pensano di visitare la Russia?

Andrea: Consiglio sempre ad amici che non sanno dove andare in vacanza di pensare alla Russia! Secondo me, è un luogo ricco di fascino e di una lunga tradizione storica che aspetta soltanto di farsi conoscere. Consiglio sempre di fare come il mio amico ha fatto con noi, cioè di lasciar da parte i propri costumi di origine e di indossare quelli del paese ospitante e provare, vivere e gustare veramente tutto ciò che il nuovo luogo sa offrire: si possono soltanto imparare cose nuove ed arricchirsi.

19 dicembre, 2011

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