Il monastero Nuovo Gerusalemme fu fondato da Nikon, Patriarca di Tutta la Russia, nel periodo 1652-1666. È uno tra monumenti più importanti e interessanti della cultura spirituale e artistica russa. Nell'anno 1656, a 50 kilometri da Mosca, sulla riva del fiume Istra, venne fondato il monastero Voskresenskij.
L'idea di questo monastero era nata per riprodurre una vera copia della Terra Sacra Di Palestina vicino a Mosca. La Palestina russa incorporò il monastero Voskresenskij, le colline della zona, il fiume e i villaggi : ad ognuno venne imposto un nuovo nome. Così il fiume Istra ricevette il nome Iordano, la collina sul versante est del monastero prese il nome Eleon, la collina sul lato est-ovest venne denominata Favor. La Palestina russa fu creata come icona fondamentale della Palestina cristiana, come l'archetipo della Terra Sacra. Lo zar Aleksej Mikhailovic diede molta importanza alla costruzione del monastero Voskresenskij Nuovo Gerusalemme. Il patriarca Nikon ricevette da Aleksej Mikhailovic l'autorizzazione per l'acquisto delle terre vicino a questo Monastero.
Nell'anno 1658 il Patriarca Nikon lasciò Mosca e si trasferì nel Monastero Voskresenskij. Lasciò il potere e i suoi capitali per motivi politici e da quel momento visse a Nuovo Gerusalemme. I lavori per la costruzione del Monastero cominciarono presto. Molti artisti, provenienti da diverse zone della Russia, lavorarono per creare la Cattedrale Voskresenskij.
Nell'anno 1660, nel monastero lavorarono e vissero circa 500 persone, molti tra cui ortodossi, ucraini, bielorussi, greci, polacchi, tedeschi, ebrei. Questa unione di diversi popoli creò un'atmosfera particolare e vennero apportate molte novità alla cultura russa della seconda parte del Settecento.
Il pulpito restò senza Patriarca per 8 anni fino al 1666. Nell'anno 1667, con decisione dello zar Aleksej Mikhailovic e dei Patriarchi Antiokhijkij e Aleksandrijskij, il Patriarca Nikon rimase senza dignità e venne mandato in esilio a Vologda, nel Monastero Ferapontov.
Tutti i lavori per la costruzione della Cattedrale Vosnesenskij vennero fermati non appena Nikon fu mandato in esilio. Il Patriarca Nikon ricevette il permesso di ritornare al Monastero Vosnesenskij solo nell'anno 1681, ma durante il viaggio verso il Monastero morì, precisamente il 17 agosto, vicino all'antica città russa di Jaroslavl. Le esequie furono celebrate nella Cattedrale Vosnesenskij.
Durante tutta la seconda metà del Settecento, il Monastero Nuovo Gerusalemme restò grande centro della cultura russa. Numerose innovazioni della letteratura e della musica russa apparvero in Russia grazie ai monaci dei monasteri Iverskij e Voskresenskij. I poeti più grandi del Settecento furono monaci del Nuovo Gerusalemme German e Nikanor. All'inizio dell'Ottocento, il Monastero Voskresenskij fu uno tra più ricchi della terra Russa.
I lavori per le decorazioni della Cattedrale Voskresenskij continuarono ancora nell'Ottocento. Nuovo Gerusalemme fu sempre considerato un centro assai importante della cultura russa.
Nell'anno 1919 il Monastero venne chiuso e dal 1920, sul suo territorio, venne eretto un museo. Il museo, da 80 anni, cambiò spesso nome e solo dal 1991 venne denominato "Museo Storico-Architettonico ed Artistico Nuovo Gerusalemme".
Nel novembre del 1941 il territorio del museo fu occupato dai fascisti e il 10 dicembre dello stesso anno i fascisti fecero esplodere la cattedrale Vosnesenskij e il Campanile. Furono pure lesionati i cenacoli e le camere dei monaci.
Negli anni 1970-1980 vennero attivamente eseguiti i lavori per la ricostruzione del monastero Voskresenskij. E solo nel mese di gennaio del 1995 il Monastero fu restituito alla Chiesa Russa.
È un posto molto interessante da visitare. Ora, sul territorio del museo, si possono vedere anche alcuni monumenti dell'architettura russa antica, visitare il museo delle icone russe, il museo del costume russo, osservare la izba russa (antica casa russa) e visitare il mulino antico, fare passeggiate attraverso il grande territorio del monastero e prendere l'acqua santa dal capo dell'acqua sacra.
Nikolaeva Marina, 8/2007